Pensiamo al neonato, al nostro cucciolo d’uomo. Fino alla sua nascita ha conosciuto un mondo circoscritto e tangibile, fatto di liquido caldo, pareti morbide, dondolii, suoni ovattati ma continui, luce filtrata e sazietà. Quando si trova nel mondo esterno, tutto questo di colpo viene a mancare.
Il neonato si trova a dover affrontare i rumori, la luce, la fame, la temperatura non più ottimale e, soprattutto, la mancanza di confini e di movimento. Portare il nostro piccolo in fascia consente di creare una sorta di continuum tra la vita uterina e quella extrauterina, rendendo il passaggio meno brusco. La fascia ricrea la stessa sensazione di contenimento sperimentata durante la gravidanza.